È un soggetto individuale o societario che ha l'obiettivo di assumere il controllo di una società per sostituirsi al management della stessa. Può detenere i fondi necessari al rastrellamento dei titoli, o finanziarsi tramite un'emissione junk bond.
È il periodo in cui i prezzi di uno o più titoli segnano continui e veloci aumenti di livello.
È un processo statistico dove ogni manifestazione di una variabile è indipendente rispetto a quelle precedenti e viene utilizzato per descrivere il comportamento di variabili casuali, o per spiegare il meccanismo casuale di formazione del movimento dei prezzi dei titoli.
Intervallo all'interno del quale varia il prezzo di un titolo in un certo periodo di tempo.
È un'operazione effettuata sul mercato dei cambi tramite la combinazione di acquisti di valuta e di opzioni sulla stessa, che permette di trarre un profitto dalle oscillazioni di cambio comprese o esterne ai due estremi di un intervallo di prezzi.
È la variazione percentuale assoluta o temporale, del livello di una certa grandezza economica. Il tasso di inflazione, per esempio, indica la variazione nel livello dei prezzi che intercorre tra due periodi di tempo successivi.
Il rendimento, nelle imprese, viene solitamente calcolato dividendo il risultato operativo per i mezzi propri a disposizione, o per il totale degli investimenti. Per quanto riguarda le operazioni in titoli azionari, il rendimento deriva in parte dall'aumento del prezzo del titolo e in parte dall'incasso dei dividendi pagati dalla società. Nei titoli obbligazionari o azionari privilegiati, il rendimento si calcola dividendo i flussi cedolari per il prezzo di acquisto del titolo stesso.
È una grandezza economica il cui valore è legato al livello dei tassi d'interesse, per esempio un titolo obbligazionario.
È l'assegnazione di una valutazione solitamente qualitativa alla bontà di uno strumento di debito o di un soggetto debitore, che quindi prende in esame la solidità, la sicurezza, e la capacità presente e futura di rimborso del debito esistente. Il rating viene effettuato da società specializzate come Moody's o Standard and Poor's.
Analisi della posizione finanziaria, reddituale e patrimoniale, nonché dell'andamento della gestione di un'impresa, effettuata tramite il calcolo di rapporti specifici tra determinate poste di bilancio. Rapporti che possono essere utilizzati per comparare due o più imprese, per valutare un fido, ecc.
Quando ci si riferisce a variazioni di grandezze economiche al netto dell'incremento del livello generale dei prezzi.
Generalmente, ogni bene immobile posseduto da un soggetto, come terreni, case, ecc.
È un fondo d'investimento il cui patrimonio è investito in proprietà immobiliari produttrici di reddito, dove i possessori delle quote del fondo sono quindi remunerati attraverso i flussi di cassa originati dallo sfruttamento degli immobili, al netto dei costi necessari al mantenimento.
Reddito di un soggetto, o di un'intera collettività, espresso al netto della componente di incremento del livello generale dei prezzi, che indica perciò la reale disponibilità di potere d'acquisto detenuta dal soggetto.
Differenza tra tasso d'interesse nominale e tasso d'inflazione. Mostra quale sia l'effettivo costo della moneta, al netto della perdita di valore provocata dall'inflazione.
È il rendimento ottenuto da un investimento al netto della componente dovuta all'aumento dei prezzi causato dall'inflazione.
Nelle contrattazioni in titoli, clausola attraverso la quale l'intermediario è obbligato ad accettare in pagamento per i titoli venduti unicamente denaro contante, e a consegnare i titoli solo nello stesso momento della ricezione del pagamento.
Periodo durante il quale i più importanti aggregati economici hanno un andamento al ribasso.
È il periodo di sviluppo dei principali aggregati economici, come il Prodotto nazionale lordo, il quale indica che il sistema economico di una nazione sta entrando in una fase di espansione. In generale indica un periodo dove i prezzi di uno o più beni di investimento sono intonati al rialzo.
È un pagamento, a fronte per esempio di un prestito al consumo, che va rimborsato attraverso delle rate scaglionate nel tempo.
Acquisto da parte del debitore, a un prezzo prestabilito, dei titoli a suo tempo emessi. Dalla data di redemption i titoli richiamati non sono più fruttiferi d'interesse.
Prezzo al quale avviene la redemption, di solito alla pari, talvolta sopra la pari.
Metodo di finanziamento usato dalla Banca centrale a favore del sistema creditizio, per il quale le banche si fanno riscontare dalla Banca centrale dei titoli di credito già presentati in precedenza alle stesse banche per lo sconto.
Contratto in base al quale un concessionario di crediti, di norma un factor, ne effettua a sua volta a un altro factor.
Banca primaria, i cui tassi vengono presi come riferimento per fissare periodicamente il tasso d'interesse di una floating rate note o di un prestito.
È la ricerca di nuovi fondi, in aggiunta a quelli già a disposizione o che verranno rimborsati. Per esempio, attraverso l'emissione di un nuovo prestito obbligazionario a fronte di uno in scadenza o della contrazione di nuovi depositi in aggiunta a quelli già posti a copertura di operazioni di finanziamento.
Sono operazioni attraverso le quali si prolunga nel futuro un finanziamento, tramite un finanziamento formale di un prestito obbligazionario, i cui ricavi rimborseranno quello già esistente e vicino alla scadenza.
Metodo statistico che permette di studiare e individuare le relazioni esistenti tra due o più grandezze, per esempio la relazione tra reddito personale e livello dei consumi, tra livello della produzione e livello delle vendite, ecc.
Metodologia di tassazione dove le aliquote fiscali decrescono all'aumentare della base imponibile. In questo modo l'imposizione sulle classi inferiori di reddito risulta maggiore, in proporzione, rispetto a quelle superiori.
È la conclusione di un'operazione di compravendita di titoli, con la consegna effettiva dei titoli nel termine stabilito dalle consuetudini di Borsa, oppure da come pattuito durante la negoziazione del contratto.
È il privilegio che viene concesso all'azionista o al possessore di quote di un fondo comune, di reinvestire in azioni o in quote i dividendi ricevuti, senza nessun costo aggiuntivo.
È il tasso di rendimento originato da un investimento, quando tutti i flussi di pagamento che avvengono durante la vita dello stesso sono reinvestiti.
È il rischio che i flussi di cassa positivi ricavati da un investimento, non possano essere reinvestiti nello stesso bene allo stesso tasso d'interesse. Un titolo obbligazionario ha un rischio di reinvestimento per l'ammontare dei pagamenti cedolari che non è detto possano essere reinvestiti allo stesso tasso nel titolo al momento del pagamento.
È la mancata concessione di credito nei confronti di un soggetto che aveva presentato domanda di affidamento presso una banca. Il rifiuto espresso da un intermediario nei confronti della consegna di titoli acquistati che non siano conformi alle regole stabilite.
Si tratta di operazioni di marketing bancario, che propongono al cliente un'assistenza completa per tutti i servizi bancari, offrendoli sotto forma di pacchetti integrati.
In analisi tecnica, indica in quale percentuale si muove il prezzo di un titolo rispetto alle variazioni del prezzo di altri titoli o dell'indice di Borsa. Per esempio, un titolo che si deprezza in misura inferiore rispetto al mercato, in caso di ribasso generalizzato delle quotazioni ha una forza relativa superiore rispetto ad altri titoli che invece calano di prezzo in misura maggiore.
È una clausola eventualmente presente in un contratto di mutuo ipotecario tramite la quale il proprietario dell'immobile ha la possibilità di chiedere la cancellazione dell'ipoteca una volta che è stata rimborsata una frazione consistente del finanziamento.
Operazione di finanziamento dove le condizioni (scadenza, tasso d'interesse applicato, ecc.) sono state cambiate in conseguenza di una variazione nella capacità di rimborso del soggetto.
È la sostituzione di uno strumento di debito in estinzione con uno di nuova emissione dello stesso genere.
Rimborso di un prestito, di una facilitazione.
Sono contratti (detti anche repurchase agreement) attraverso i quali due controparti si accordano per effettuare due operazioni in senso contrario di acquisto e di vendita a pronti e a termine, a prezzi prestabiliti. Il repo si configura come un'operazione di impiego di fondi o di finanziamento, e per questo motivo è uno degli strumenti più usati dalle Banche centrali per le necessità di regolazione a breve termine della quantità e del costo della liquidità disponibile nel sistema.
Serie di clausole contenute in un prestito riguardanti la facoltà giuridica del debitore e dei suoi legittimi rappresentanti di contrarre il prestito.
È il giorno in cui vengono rivedute le condizioni di un finanziamento. Per esempio, per ciò che riguarda i prestiti a tasso variabile, il giorno in cui viene fissato il tasso d'interesse che sarà in vigore per il periodo di tempo seguente.
Vedi: REPO
È il rendimento minimo che un investimento deve garantire per poter essere preferito ad altri investimenti dalle caratteristiche simili di durata, rischiosità, ecc.
Accordo con il quale al debitore è concesso di effettuare il rimborso di un prestito in date successive anziché alle scadenze originarie. Presuppone una situazione di illiquidità.
È un accantonamento di fondi effettuato da un'impresa nel corso di uno o più esercizi per tutelarsi da esborsi di fondi verificabili in futuro. Il caso più comune di riserve è quello dovuto ad accantonamento di utili, che anziché essere distribuiti agli azionisti restano investiti nella società, e potranno in questo modo soddisfare l'eventuale richiesta di fondi che avverrà in un futuro.
È il conto corrente che le banche detengono presso la Banca centrale, allo scopo di deposito della riserva obbligatoria relativa all'ammontare dei depositi contratti con la clientela.
È la frazione dei depositi contratti da un ente creditizio che deve essere mantenuta presso la Banca centrale in un conto solitamente infruttifero o remunerato a tassi più bassi di quelli di mercato, allo scopo di soddisfare i requisiti di riserva obbligatoria.
È l'ammontare dei fondi che una banca è obbligata a mantenere presso la Banca centrale a fronte dei depositi contratti con la clientela. Il conto serve essenzialmente alla Banca centrale per garantire il funzionamento del sistema creditizio e regolare la massa monetaria disponibile per l'economia.
Sono titoli obbligazionari per cui è prevista la facoltà periodica per l'emittente di modificare la cedola distribuita in modo che il prezzo del titolo diventi uguale al valore nominale.
È un titolo che viene emesso da una società e che ha la possibilità di poter variare i rapporti fondamentali di valutazione delle azioni esistenti. Per esempio, un warrant convertibile in azioni della società è un titolo residuale, infatti se esercitato aumenta il numero dei titoli in circolazione e perciò a parità di condizioni diminuisce l'utile di competenza di ciascun titolo.
È il valore di mercato di un bene alla fine di un'operazione finanziaria che ne aveva finanziato l'acquisto. È anche il valore di un bene che è stato interamente ammortizzato lungo il periodo del suo utilizzo.
La resistenza, in analisi tecnica, è costituita da uno o più livelli di prezzo di un titolo che l'andamento passato delle quotazioni non è riuscito a superare. Dopo essersi avvicinato a tali livelli la quotazione si è fermata o addirittura è indietreggiata.
È un documento stilato dagli amministratori di una società, dove sono riportate le intenzioni e le direttive di comportamento futuro degli organi di gestione, o commenti di carattere propositivo sull'andamento della gestione passata e sulle decisioni future.
È un conto tenuto presso un intermediario in titoli, il cui ammontare di denaro o contante versato non basta a coprire il margine minimo richiesto obbligatoriamente dalla Federal Reserve. Chi è titolare di un conto ristretto non può procedere ad acquisti ulteriori, ma deve usare il ricavato delle vendite per ridurre il saldo debitore.
Mercato dei cambi in cui l'oscillazione delle valute è mantenuta entro margini prefissati da parte delle autorità monetarie dei Paesi coinvolti, e dove l'influenza del mercato è meno decisiva rispetto ai cambi totalmente liberi.
Accordo mediante il quale le condizioni originarie di un prestito (tassi, scadenze, divisa, periodo di garanzia, ecc.) vengono modificate per alleggerire l'onere del debitore (quasi sempre lo Stato). Presuppone una situazione di insolvenza.
È il complesso delle operazioni di gestione bancaria che hanno come obiettivo la prestazione di un servizio al grande pubblico. Per esempio le operazioni di finanziamento al consumo, i depositi in conto corrente, i mutui ipotecari, solitamente quei servizi riservati a una vasta clientela personale e non unicamente commerciale.
Società di intermediazione in titoli che presta il proprio servizio essenzialmente a investitori singoli, offrendo servizi sia indifferenziati che di gestione e consulenza specifica per ogni investitore.
È un operatore in beni di investimento che si muove per conto proprio, investendo il proprio patrimonio senza avvalersi dell'intermediazione gestionale di altri soggetti.
È la frazione degli utili conseguiti da un'impresa nel corso dell'esercizio, non distribuita agli azionisti sotto forma di dividendi, ma che resta reinvestita nel patrimonio sociale.
È il numero di titoli che in una sottoscrizione di nuove emissioni viene consegnato ai partecipanti al sindacato di collocamento, al netto di quei titoli che sono tenuti dalla banca d'investimento capofila per semplificare il collocamento presso gli investitori istituzionali.
È il profitto, solitamente espresso in forma percentuale sul capitale impiegato, conseguito da un'impresa nell'esercizio dell'attività, o comunque derivante da un investimento qualsiasi. È anche la restituzione di un bene prodotto che è stato rifiutato perché non corrispondente alle caratteristiche fissate nel contratto di acquisto.
Il r.o.a., in analisi di bilancio indica il rendimento pecentuale conseguito dagli investimenti aziendali. Si calcola rapportando l'utile netto al totale delle attività riportate in bilancio.
Il r.o.e. è un rapporto di bilancio che indica il rendimento, in percentuale, ottenuto dall'investimento in capitale a rischio, e quindi del capitale messo a disposizione dell'impresa da parte degli azionisti. Si calcola dividendo l'utile netto per i mezzi propri societari.
Rapporto di bilancio che indica la percentuale del fatturato convertita in utile di esercizio lungo l'esercizio di gestione. È usato per valutare l'efficienza operativa generale di una impresa.
In un regime di cambi fissi o controllati, una divisa si rivaluta nel momento in cui diventa più cara rispetto a un'altra come conseguenza di decisioni delle autorità monetarie. In un regime di cambi flessibili, invece, si parla di apprezzamento della divisa.
Titolo obbligazionario emesso da autorità pubbliche statunitensi in cui il pagamento delle cedole e il rimborso finale del capitale sono originati dai proventi di un'attività industriale finanziata dal prestito in oggetto. In questi titoli, solitamente è assente l'assoluta garanzia dell'emittente pubblico.
Si definisce reversal, in analisi tecnica, l'inversione di tendenza del prezzo di un titolo. Per esempio, quando a un periodo di prezzi discendenti segue un periodo di rialzo delle quotazioni.
È una forma di finanziamento in cui la banca mantiene a disposizione del cliente dei fondi entro un tetto massimo. Il cliente può usufruirne, secondo le necessità, all'interno di un determinato periodo di tempo. La linea di credito può quindi essere utilizzata in misura diversa, senza penali di estinzione anticipata o di rinnovo del finanziamento, ma solo grazie al pagamento di una commissione di mantenimento dell'affidamento.
Offerta di titoli azionari di nuova emissione agli azionisti esistenti, in proporzione ai titoli posseduti, effettuata generalmente a un prezzo inferiore a quello di mercato del titolo, e di solito attraverso l'intermediazione di una banca d'investimento che garantisce la sottoscrizione dei titoli non accettati dagli azionisti esistenti.
È il recinto di Borsa dove si effettuano le contrattazioni dei titoli.
È la probabilità che un evento negativo possa verificarsi, o la valutazione della possibilità che si verifichi una perdita o un mancato guadagno. Il rischio di tasso d'interesse indica quale oscillazione di valore subisce un investimento a causa di variazioni nei rendimenti di mercato. Il rischio di cambio indica come viene influenzato il valore di un bene espresso in valuta straniera al variare del rapporto di cambio. Il rischio di credito è invece quello a cui è sottoposto un ente creditizio che ha concesso del credito e che può non essere in grado di ottenerne la restituzione dal debitore. Il rischio politico invece è quello derivante dalla situazione politica di un Paese in cui sono stati effettuati degli investimenti.
È il tasso d'interesse usato per calcolare il valore attuale di flussi di cassa futuri per i quali esiste una componente di rischiosità legata a eventi qualsiasi. Di solito questo tasso di sconto è utilizzato per calcolare il valore attuale dei dividendi che saranno ricevuti in futuro per il possesso di un titolo azionario, e conseguentemente per individuare il valore del titolo.
Si tratta di investimenti aziendali il cui valore è soggetto all'influenza negativa di cause esterne quali l'andamento dei tassi di interesse, la solvibilità del debitore, ecc.
Sono regole accettate a livello internazionale che definiscono la consistenza economica e la rischiosità del capitale delle aziende bancarie. Per valutare questi elementi si considerano innanzitutto i rapporti tra capitale di rischio e impieghi e attività fuori dal bilancio, e le caratteristiche generali di liquidità e redditività delle classi di attività del bilancio della banca.
Operazioni che permettono l'individuazione degli elementi di rischiosità presenti in un investimento o in un'azienda, e di ridurli o addirittura annullarli secondo le necessità dei soggetti interessati.
Nella teoria degli investimenti, il premio al rischio è l'eccesso di rendimento, oltre a quello privo di rischio, che gli investitori richiedono per il possesso di beni con caratteristiche di evidente rischiosità. Il premio al rischio di un'azione, per esempio, è ottenuto dal differenziale di rendimento del titolo azionario rispetto a un titolo di Stato; questo premio rappresenta la compensazione aggiuntiva richiesta dagli investitori per detenere un titolo che, come l'azione, presenta un alto grado di rischio.
È un'operazione in contratti option con cui si chiude una posizione su un'opzione e allo stesso tempo se ne apre un'altra su un contratto con un prezzo di esercizio inferiore.
È un'operazione in contratti option con cui si chiude una posizione su un'opzione e allo stesso tempo se ne apre un'altra su un contratto con una data di scadenza più lontana nel tempo.
È un'operazione in contratti option con cui si chiude una posizione su un'opzione e allo stesso tempo se ne apre un'altra su un contratto con un prezzo di esercizio più elevato.
Operazioni finanziarie che consentono di protrarre nel tempo un impegno finanziario esistente che è giunto a scadenza. Il rollover può essere effettuato su una posizione in titoli, o su una in valute straniere, ecc. Il rollover su un future avviene passando da un contratto con scadenza, per esempio, marzo a un contratto con scadenza giugno.
È un mutuo ipotecario in cui le condizioni del prestito sono rinegoziate periodicamente, secondo le caratteristiche del contratto sottostante.
È un certificato di deposito pluriennale composto da una serie di singoli certificati di deposito a scadenza inferiore all'anno, solitamente sei mesi, rinnovati man mano che scadono, lungo il corso dell'operazione.
È l'unità base di contrattazione dei beni di investimento, per esempio un numero minimo di titoli o di un controvalore minimo di contrattazione. Vengono chiamati invece Odd Lot gli ammontari inferiori e le spezzature.
È la prassi utilizzata per semplificare il controllo delle operazioni finanziarie consistente nel limitare a un numero prefissato di cifre decimali la precisione delle quotazioni o dei prezzi dei beni di investimento. In questo modo si limitano le possibilità di errore o di mancata corrispondenza tra gli ammontari che devono essere scambiati in ogni operazione.
È il pagamento al titolare di un brevetto (per esempio), di una somma di denaro a fronte della possibilità di utilizzo dello stesso in un processo di produzione industriale, pagamento che può essere effettuato su base forfettaria oppure in base al volume di produzione.
È l'improvvisa richiesta di denaro contante, presso una banca, da parte dei clienti depositanti, che avviene solitamente nel momento in cui si diffondono notizie particolarmente negative sulla solidità della banca stessa. Run indica anche il complesso dei titoli trattati e quotati da un market maker.
È un'operazione di acquisto o vendita di titoli eseguita da parte di un intermediario per conto proprio, prima di aver consigliato l'operazione ai propri clienti. È un'operazione illecita, solitamente sanzionata.
È la diminuzione dell'ammontare esistente di un prestito o di un finanziamento che si verifica man mano che il debitore rimborsa alle scadenze prestabilite le rate di capitale e di interesse dovute. È anche la richiesta di rimborso anticipato di fondi vincolati in un conto di deposito a tempo. Infine, il runoff è anche la stampa delle quotazioni di Borsa che avviene alla fine della giornata di contrattazione.
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