Contratto di opzione venduto in assenza di titoli a copertura della vendita. È una posizione decisamente rischiosa, essendo la vendita di un'opzione un'operazione in grado di provocare perdite di importo assai maggiore al capitale introitato. Se il mercato si muove nella direzione desiderata il massimo profitto è dato dall'ammontare del premio incassato dalla vendita, in caso contrario il venditore del diritto registrerà una perdita proporzionale al movimento avverso del mercato.
Posizione in titoli o strumenti derivati soggetta all'influenza del mercato, il cui risultato ultimo è determinato almeno in parte dall'andamento dei prezzi o delle grandezze di riferimento. Un esempio di naked position è la compravendita di futures.
Espressione gergale usata nelle operazioni finanziarie per indicare la controparte. Non poter fare un nome, ha il significato di non avere l'autorizzazione ad effettuare operazioni con una certa istituzione finanziaria.
È un mercato caratterizzato da un basso volume di contrattazione e da elevati differenziali di quotazione. In queste condizioni, operazioni di dimensioni limitate sono comunque in grado di provocare ampie oscillazioni di prezzo.
È la riduzione dell'intervallo tra i prezzi di vendita e di acquisto di un bene d'investimento. Per esempio, un market maker può quotare un titolo 25/26, cioè essere disposto ad acquistarlo a 25 per rivenderlo a 26, ma se le condizioni del mercato risultano particolarmente favorevoli in termini di liquidità, lo stesso soggetto potrebbe stringere il differenziale di quotazione a 25.25/25.75.
Il Nasdaq è il sistema di quotazione telematica dei titoli che non sono trattati nelle Borse valori organizzate ma che hanno a disposizione di un apposito mercato chiamato "over the counter".
Banca autorizzata all'esercizio dell'attività creditizia dall'Ufficio del controllore della moneta, e che perciò fa parte del sistema della Federal Reserve.
Associazione nordamericana che unisce tutti i soggetti che svolgono l'attività di trattazione e quotazione continuativa di uno o più titoli, che non sono quotati nelle Borse organizzate ma nel mercato "over the counter".
È il sistema utilizzato negli Stati Uniti per la trattazione di titoli di imprese che non sono quotate nelle Borse valori, ma che posseggono caratteristiche dimensionali, di redditività, di attività e di interesse per gli investitori tali da avere una certa rilevanza.
Per quanto riguarda le operazioni in strumenti derivati, è il primo mese in cui sono disponibili strumenti su un certo bene sottostante. Gli strumenti derivati sono quotati per scadenze successive, (solitamente trimestrali) perciò il mese più vicino viene definito nearest month.
Nel caso le rate di rimborso di un prestito non siano sufficienti a rimborsare la quota d'interessi del capitale residuo aumenta l'ammontare del debito. Per esempio, nelle operazioni finanziarie dove sono presenti clausole che limitano la variazione dei tassi d'interesse, i pagamenti non riescono a coprire il costo reale del finanziamento e accrescono il capitale residuo da rimborsare.
Quando il costo del finanziamento di un'operazione di acquisto di titoli è superiore al rendimento offerto dagli stessi titoli. Se i due rendimenti non sono modificati da cause esterne, come un differente regime di tassazione in grado di rovesciare la situazione di svantaggio, la posizione provoca una perdita all'investitore.
È la situazione in cui, in un certo periodo, le uscite risultano superiori alle entrate. Nelle aziende il flusso di cassa negativo si verifica nel caso l'ammontare degli utili conseguiti sia inferiore alle uscite durante l'esercizio.
Nella gestione di attività e passività sensibili ai tassi d'interesse, per esempio di una banca, esiste un gap, o divario nagativo, quando le passività eccedono le attività. Una variazione positiva nei rendimenti di mercato determina quindi una diminuzione di valore nel portafoglio complessivo.
Situazione aziendale dove le attività correnti non sono in grado di coprire le passività correnti. I pagamenti a breve termine, quindi, dovrebbero essere soddisfatti attraverso la contrazione di debito a lungo termine, indebolendo in questo modo la struttura finanziaria dell'impresa.
È chiamata in questo modo la curva dei rendimenti di mercato tracciata per scadenze progressivamente crescenti che presenta un andamento discendente, dove i tassi a breve termine sono superiori a quelli a lungo termine. In questi tipo di situazione i rendimenti elevati innalzano la domanda a breve termine portando i tassi al di sopra di quelli di lungo periodo.
È un titolo di debito che, nel rispetto di determinate regole, può essere trasferito da un soggetto a un altro, come nel caso dei certificati di deposito emessi in ammontari elevati e acquistati da investitori istituzionali, i quali posono decidere in un secondo momento di venderli sul mercato secondario. Assegni, tratte e pagherò sono altri strumenti negoziabili.
Sono ordini di prelievo di fondi cedibili. I fondi su cui va a valere l'ordine sono depositati presso una banca, dove fruttano interessi attivi per il titolare del conto.
Sottoscrizione di titoli di nuova emissione che viene effettuata globalmente da un solo soggetto, il quale si accorda con l'emittente per le condizioni di sottoscrizione e di successiva cessione al pubblico dei titoli. In questo caso, mancando la raccolta di più offerte competitive, le condizioni vengono negoziate in anticipo con il sottoscrittore.
Indica ciò che resta di una grandezza economica (micro o macro) dopo che sono state effettuate tutte le deduzioni necessarie. Per quanto riguarda le operazioni in titoli, il termine rappresenta la differenza tra il prezzo che viene pagato per acquistare un bene di investimento e il ricavato della vendita al netto delle commissioni di intermediazione.
Per quanto riguarda i fondi comuni di investimento, è il valore ottenuto dalla differenza tra il totale degli investimenti e le passività del fondo, e cioè dal valore dei titoli in portafoglio comprensivo dei ratei d'interesse sulle cedole meno i debiti imputabili al fondo comune. Questo valore è solitamente diviso per il numero delle quote esistenti, per ricavare il valore di rimborso di queste ultime. Per quanto riguarda i bilanci societari rappresenta il valore del patrimonio imputabile a una certa classe di titoli della società.
In analisi di bilancio, le attività nette si ottengono dalla differenza tra il totale degli investimenti e quello dei finanziamenti, indicando la ricchezza che compete agli azionisti. Viene anche chiamata "net worth".
Si tratta di un aggregato monetario negativo, rappresentante il surplus di fondi presi a prestito dalla Banca centrale rispetto a quelli resi disponibili dai versamenti di riserva obbligatoria degli enti creditizi. La presenza di riserve nette a debito è significativa di una diminuzione della massa monetaria da parte dell'autorità monetaria centrale.
È il rapporto minimo che una casa di brokeraggio deve mantenere fra indebitamento e capitale liquidabile a breve termine, solitamente contante e titoli di Stato. Questo rapporto è oggi fissato intorno a 15 dalla Security and Exchange Commission.
Differenza tra la quotazione corrente di un bene d'investimento e quella di chiusura del giorno anteriore o posteriore di un intervallo di tempo fisso.
È l'ammontare netto di cui vengono diminuiti i prestiti di un ente creditizio per tenere conto delle insolvenze e dei mancati rimborsi da parte dei debitori. Il valore è calcolato sottraendo da una percentuale del totale dei crediti, che dipende dalla qualità media di questi ultimi, gli interessi non percepiti e gli accantonamenti per perdite su crediti effettuati.
È una grandezza di bilancio nota anche come "capitale corrente". Si misura sottraendo le passività correnti dal totale delle attività correnti.
Nelle istituzioni creditizie, è la differenza tra il totale dei depositi a vista che sono stati contratti e il totale degli assegni, delle riserve obbligatorie e dei depositi a vista di altri enti creditizi.
Questo termine definisce una situazione in cui il sistema creditizio dispone di riserve in eccesso rispetto a quelle depositate presso la Banca centrale. Viene solitamente interpretato come un segno di allentamento della politica creditizia.
È il risultato reddituale dell'attività d'impresa. Questo valore viene calcolato sottraendo dal totale dei ricavi il totale dei costi sostenuti lungo l'intera durata dell'esercizio comprensivo di spese generali, amministrative e di produzione.
Si tratta del valore del net income diviso per il numero di azioni in esistenza. È conosciuto anche come earnings per share (Eps)
È il costo globale di un'emissione in titoli obbligazionari, riferito all'emittente, ed è pari al costo per i pagamenti cedolari sommato della differenza tra il valore nominale dei titoli e il prezzo di emissione.
Per ciò che riguarda le società finanziarie d'investimento, l'utile per azione viene analizzato nella componente originata direttamente dalle attività di investimento in titoli, rappresentata da dividendi e cedole incassate e dai profitti derivati dalle attività di compravendita dei titoli.
È la differenza tra i ricavi espressi come la percentuale del totale degli impieghi e i costi espressi come la percentuale del capitale e dei depositi contratti dalla banca. Il margine netto di interesse è una delle misure fondamentali per calcolare la redditività di una impresa.
Ha lo stesso significato di Net Income, e rappresenta il risultato reddituale di un'impresa calcolato solitamente al netto del pagamento delle imposte e delle tasse.
Somma algebrica della totalità dei flussi di cassa originati da un investimento, in un istante qualsiasi. Nel caso questo valore risulti positivo (calcolato usando un tasso di rendimento adatto) l'investimento risulta conveniente.
È l'ammontare di moneta ottenuto dalla cessione di un bene di investimento oppure dall'emissione di un titolo, una volta sottratti tutti i costi dell'operazione. Questa somma rappresenta i fondi entrati nell'azienda grazie a una certa operazione.
Vedi: Net Income
È il totale delle attività correnti di una azienda, contante, titoli liquidabili, crediti a breve termine, sottratto del totale delle passività a breve termine.
È il valore dell'utile realmente conseguito da società finanziarie nell'attività di compravendita dei titoli, al netto delle perdite in conto capitale, e diviso per il numero totale delle azioni esistenti.
È un indice di valutazione riferito al contenuto patrimoniale di un titolo azionario, ricavato dividendo il totale delle attività (al netto di quelle immateriali delle passività e dell'ammontare dei titoli privilegiati) per il numero dei titoli azionari esistenti.
È la differenza tra la somma delle attività di un'impresa e le sue passività, e rappresenta la ricchezza di competenza dei possessori delle quote rappresentative del capitale. Chiamato anche net assets.
È il rendimento offerto da un titolo a reddito fisso dal momento in cui è stato acquistato al momento in cui viene venduto, calcolato considerando il prezzo di acquisto, l'ammontare delle cedole e il periodo rimanente alla scadenza. Lo stesso termine si riferisce anche a un qualsiasi investimento, e rappresenta il risultato reddituale espresso come percentuale della somma investita.
Accordo tra due controparti finanziarie che si impegnano a corrispondersi solo i saldi delle operazioni finanziarie aventi lo stesso oggetto e la stessa data di negoziazione. La compensazione consente quindi di soddisfare le obbligazioni versando il saldo tra i fondi a pagare e quelli a ricevere.
Sono quei Paesi aventi economie che si trovano in fase di espansione, e il cui livello di attività economica dipende dal livello delle esportazioni. In questa categoria rientrano nazioni come Taiwan e la Corea del Sud.
Titoli per la prima volta offerti al pubblico, azioni o obbligazioni, solitamente sottoscitti da banche di investimento che si occupano successivamente del collocamento presso gli investitori al dettaglio.
Sono fondi originati dalla differenza tra l'ammontare nominale di un prestito obbligazionario in estinzione e quello del prestito che viene emesso in occasione del rimborso del primo. Questo termine si riferisce sia alle emissioni di privati che a quelle di autorità pubbliche e in questo caso si ha creazione e distruzione di base monetaria.
Modalità (detta "di Boston") secondo la quale l'interesse è determinato considerando tutti i mesi composti da 30 giorni.
È la maggiore Borsa americana nella quale sono quotati i titoli azionari di oltre 1500 società, obbligazioni e strumenti derivati. Il NYSE è situato al numero 11 di Wall Street.
Si tratta di un segmento di mercato dalle dimensioni limitate in cui un'impresa è riuscita a raggiungere una quota di mercato dominante. Una banca di nicchia, invece, può essere un ente creditizio in grado di offrire servizi particolari per i residenti di una certa zona geografica, ma che per operazioni più complesse si appoggia a corrispondenti di più grandi dimensioni.
È una facilitazione di credito pluriennale, a disposizione di un nome primario da parte di un pool di banche, consistente nella possibilità di emettere pagherò a breve scadenza. Queste banche garantiscono frequentemente la disponibilità dei fondi, impegnandosi ad acquistare gli effetti che non trovassero collocamento sul mercato o mettendo a disposizione del cliente un credito "stand by".
È l'indice statistico dei 225 titoli più importanti quotati alla Borsa di Tokyo e descrive l'andamento della Borsa nipponica.
Fondo comune d'investimento che non prevede il pagamento di commissioni d'ingresso o di uscita da parte del sottoscrittore.
È il tasso d'interesse comprensivo del tasso d'inflazione. La remunerazione reale è invece la differenza tra tassi nominali e tassi di inflazione. Altro significato del termine è quello di interesse corrisposto in misura fissa, calcolato su un certo valore nominale.
Quotazione di un titolo fornita dal market maker senza l'impegno di effettuare alcuna operazione ai prezzi esposti, e perciò a puro scopo informativo.
Vedi: Nominal Interest Rate
È la persona fisica, o giuridica, intestataria di un titolo detenuto per conto del reale proprietario, di cui viene garantito l'anonimato.
Sono investimenti, solitamente dei prestiti, che a causa delle difficoltà del debitore non producono gli interessi che sono stati pattuiti in sede di emissione del finanziamento.
È un'obbligazione non rimborsabile in anticipo dall'emittente rispetto alla data determinata dal piano di emissione del titolo. L'intervallo minimo di non redimibilità dei titoli obbligazionari statunitensi è solitamente di cinque anni.
Prassi di assegnazione dei titoli di Stato utilizzato nelle aste periodicamente tenute dal ministero del Tesoro. In una fase iniziale vengono offerti titoli secondo il sistema competitivo, soddisfacendo quindi gli investitori che hanno offerto i prezzi più alti, mentre in una seconda fase si provvede a soddisfare le richieste rimanenti a un prezzo pari alla media ponderata dei prezzi ottenuti in sede competitiva, riuscendo in questo modo a raggiungere quegli investitori che hanno avanzato richieste di minori dimensioni.
Sono i servizi offerti da una banca che non fanno parte di quelli tipici della raccolta o del finanziamento, e che quindi comportano un costo fissato a forfait per il cliente. Sono degli esempi l'incasso di assegni, l'effettuazione di bonifici, ecc.
Sono finanziamenti che per diversi motivi non seguono le procedure di rimborso e di pagamento stipulate inizialmente, come i prestiti in arretrato sui pagamenti degli interessi, quelli con tasso di interesse rinegoziato, i nonaccrual loans.
È un'operazione di prestito che non incrementa la produzione in maniera diretta, ma si limita ad aumentare il potere di spesa del soggetto finanziato, come per esempio i leverage buyout, che sono finanziamenti per l'effettuazione di acquisizioni societarie.
Informazione relativa all'andamento generale di una società che non è di dominio pubblico. L'effettuazione di operazioni in titoli, dove si conoscono informazioni riservate, risulta punibile penalmente dalla normativa dell'insider trading.
È un prestito che viene garantito da titoli, utilizzabile per ogni genere di operazione tranne l'acquisto di titoli azionari o obbligazionari.
È un'operazione di prestito dove il pagamento degli interessi e il rimborso finale sono garantiti dai flussi di cassa generati dall'investimento finanziato. In caso di mancato pagamento, la garanzia è offerta unicamente dal bene conferito inizialmente.
Componente di reddito del bilancio di una società che si presume non si ripeterà in futuro, perché originata da fatti unici ed estranei alla gestione ordinaria, come la distruzione di un immobile dovuta a un incendio.
È un titpo di prestito obbligazionario in cui è presente una clausola che impedisce all'emittente di rimborsare i titoli tramite l'emissione di un altro prestito a differenti condizioni. In questa maniera i possessori dei titoli sono tutelati dalla possibilità di rimborso anticipato delle obbligazioni.
È il numero minimo di titoli che possono essere trattati presso un mercato organizzato in un'unica operazione. Questo numero, chiamato anche Round Lot, cambia secondo il prezzo del titolo in oggetto, anche se generalmente è pari a 100 unità.
Fondazione o associazione il cui fine è quello di esercitare un'attività i cui proventi non sono successivamente distribuiti ai partecipanti al sodalizio, ma destinati a opere di beneficienza. Le università americane sono un tipico esempio di associazioni senza scopo di lucro.
Nelle agenzie specializzate nella valutazione della solvibilità e della bontà dei prestiti obbligazionari è il termine usato per indicare i titoli obbligazionari che non sono stati oggetto di valutazione, sui quali la società di analisi, quindi, non emette nessun tipo di giudizio.
È un titolo di debito che rappresenta una promessa di pagamento di una certa somma alla scadenza, o in un momento qualsiasi della vita del titolo.
Prassi di finanziamento in vigore nell'euromercato, dove una società emette note a breve termine sottoscitte da enti creditizi che si impegnano in seguito a rinnovare il finanziamento nel momento in cui scadono le note emesse.
È il documento che impone il pagamento di una nota di debito emessa precedentemente. La nota di pagamento viene comunicata al debitore con alcuni giorni di anticipo, riportando oltre all'ammontare e al giorno di scadenza, anche le caratteristiche principali del prestito, dal bene offerto in garanzia alle possibili garanzie personali.
È un prestito, sotto forma di acquisto di effetti rivenienti da contratti di esportazione. Solitamente viene anticipato il valore facciale, sul quale il debitore corrisponde periodicamente gli interessi.
È una comunicazione notificata con un determinato anticipo alla Agent Bank da parte del debitore, relativamente all'intenzione dello stesso di utilizzare a una data indicata la facilitazione che gli è stata messa a disposizione.
È una comunicazione scritta che un cliente notifica alla banca, dove chiede di ritirare dei fondi da un deposito fruttifero d'interesse, comunicazione che negli Stati Uniti deve generalmente essere data almeno sette giorni prima del momento del prelievo.
Valore nominale utilizzato per calcolare i flussi di cassa sugli swap e altri derivati liquidabili attraverso somme di denaro. In tutte queste operazioni non vi è scambio di capitale tra le controparti, ma unicamente la liquidazione degli interessi derivanti dalla differenza dei due tassi d'interesse fissati precedentemente. Questi interessi vengono per l'appunto calcolati valutando come capitale il capitale nozionale.
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