Con questo tipo di analisi è possibile stabilire un legame lineare stazionario tra processi stocastici non stazionari, di modo da individuare una relazione stabile nel tempo tra variabili che prese singolarmente non sono stabili. In particolare si parla di serie integrate di un certo ordine p, in cui p rappresenta il numero di differenze necessarie a rendere stazionaria una serie.
In genere in tema di cointegrazione si ha a che fare con serie I(1), in
cui ciascuna variabile è integrata di ordine 1, quindi tale che la differenza prima della variabile è di tipo I(0), ovvero stazionaria. Si noti che in
economia non si osservano di solito variabili integrate di ordine superiore
ad 1. La nozione di cointegrazione emerse dal dibattito circa le regressioni
spurie nelle serie storiche. Una relazione di variabili economiche del tipo produce spesso risultati empirici in cui il coefficiente di
determinazione R2 è abbastanza alto, ma la statistica Durbin-Watson è
bassa.
Questo accade perché le serie economiche presentano un trend di
lungo periodo. In pratica le singole variabili, come si era accennato poco
fa, si comportano come random walks non stazionarie. Anche se è
possibile combinare due variabili di questo tipo in un modello in cui appare stazionario, questo risultato è comunque poco utile nelle
relazioni a breve termine tra yt e xt. Se infatti entrambe le serie sono
integrate di ordine 1, si dovrà spesso rifiutare l' ipotesi di assenza di
relazione anche quando non ce n' è alcuna.
Figura 21. Fonte: sito internet del prof. A.J. Buck, Temple University
I due processi disegnati nel riquadro a sinistra della figura 21 sono entrambi dei White Noise, che hanno la stessa deriva (drift), e pertanto sono stati cointegrati in modo da rendere stazionario yt - zt.[65]
65 Per ulteriori analisi sulla cointegrazione si veda il sito internet del Prof. Buck http://oll.temple.edu/economics/notes/lectures_rev.html
Marco Primavera
Successivo: EMH: L'evidenza del contrario
Sommario: Index