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Mercati efficienti e bolle speculative: cicli economici, finanza e psicologia

Metodo dei flussi di cassa

Questo metodo di valutazione è sicuramente il più indicativo, poiché è l’unico modo possibile di stabilire il “giusto prezzo” per un’attività, facendo esclusivamente riferimento a grandezze oggettive, e non soggettive. L’analisi dei flussi di cassa muove dal concetto di Valore Attuale, come quella grandezza in grado di incorporare in sé stessa valori prospettici.

In particolare il valore attuale dei flussi di cassa di un’impresa è il valore scontato di tutti i flussi in entrata che l’impresa è prospetticamente in grado di generare. Ovviamente per scontare i flussi di cassa si deve utilizzare un opportuno tasso di sconto in grado di riflettere la componente di rischio implicita nei flussi, e che quindi renda conto dell’effettiva probabilità di ottenerli. La formula base utilizzata è la seguente:

(7.1.1)

In cui t rappresenta l’unità temporale di riferimento, ed r il tasso di sconto comprensivo del rischio. I flussi di cassa (FC) sono intesi come il rendimento di un’attività, dunque nel caso si stia valutando un’azione saranno i dividendi (le cedole in caso di obbligazioni, etc.). Per quanto riguarda il tasso di sconto, ed il rischio è evidente come un tasso più grande, e quindi comprensivo di un maggiore rischio, produca un valore minore, e viceversa.

Naturalmente bisogna fare delle distinzioni riguardo ai flussi di cassa. Infatti la valutazione può essere orientata a stimare semplicemente il capitale netto, e dunque la parte di valore che interessa gli azionisti, oppure si può procedere a valutare l’intero complesso aziendale. Nel primo di questi casi si sconteranno i flussi di cassa disponibili per gli azionisti, ed il tasso di sconto incorporerà il rendimento (e dunque anche il rischio) atteso dell’azionista.

(7.1.2)

Dove KE è il costo di mercato del capitale netto, opportunamente calcolato con il metodo del Capital Asset Pricing Model. Nel secondo caso i flussi da scontare sono quelli disponibili per tutta l’impresa, e quindi per i detentori di altri diritti come obbligazionisti e azionisti privilegiati, i quali fanno riferimento ai flussi di cassa rimanenti dopo aver pagato i costi operativi e fiscali, ma prima degli oneri finanziari.

(7.1.3)

Il tasso di sconto da tenere in considerazione in questo caso non è semplicemente il costo del capitale netto, bensì il costo di tutte le fonti di capitale (il WACC, rappresenta appunto il Weighted Average Cost of Capital).

Marco Primavera

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