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Le frodi nell'ambito degli Edge Fund

5.3.1.1 La vita in Italia di Ponzi e la migrazione in America

Lo schema prende il nome da Charles Ponzi, che divenne famoso per l'utilizzo della tecnica nei primi mesi del 1920.

I primi periodi della vita di Charles Ponzi sono difficili da ricostruire, anche a causa della sua propensione ad inventare ed abbellire gli eventi. Si ipotizza che egli nacque con il nome di Carlo Ponzi a Lugo (provincia di Ravenna) nel 1882, trascorrendo a Parma la sua adolescenza e iniziando a lavorare presso un ufficio postale nella stessa città emiliana. Dopo pochi mesi, egli si iscrisse all’Università “La Sapienza” di Roma, frequentando amici i quali consideravano il periodo accademico come una “vacanza di quattro anni”. Giunto a corto di disponibilità liquide, Ponzi abbandonò l’Ateneo imbarcandosi per Boston, negli Stati Uniti d’America.

Secondo quanto riportato dallo stesso Ponzi, egli arrivò negli Stati Uniti nel 1903 con soli due dollari e cinquanta centesimi in tasca, dopo aver perso in scommesse tutti i risparmi di una vita durante il viaggio sulla nave. Impara presto l'inglese e trascorre gli anni seguenti svolgendo alcune attività di manovalanza lungo la East Coast. Al termine di questo periodo, egli trovò impiego come lavapiatti in un ristorante, dove la notte dormiva sul pavimento, riuscendo a farsi promuovere cameriere ma facendosi licenziare poiché tentò di imbrogliare i clienti sul resto da consegnare. Nel 1907, egli si spostò a Montréal (Canada), diventando consulente del Banco Zarossi, giovane banca fondata da "Louis" Luigi Zarossi per gestire i risparmi degli immigranti italiani che giungevano in città. Zarossi garantiva un tasso d'interesse del 6% sui depositi, il doppio rispetto al tasso corrente, consentendo una crescita molto rapida dell’intermediario. Ponzi scoprì che, in realtà, la banca versava in gravi difficoltà economiche, a causa di alcuni prestiti immobiliari sbagliati e che lo stesso Zarossi riusciva a pagare gli interessi utilizzando i depositi dei nuovi correntisti. La banca alla fine fallì e Zarossi fuggì in Messico con gran parte del denaro.

Ponzi rimase a Montreal e, per qualche tempo, visse nella vecchia dimora del suo ex-datore di lavoro, aiutando la famiglia di questo. Egli volle tuttavia tornare negli Stati Uniti. Mentre si trovava negli uffici di uno degli ex-clienti della banca, egli trovò un libretto di assegni incustodito, intestandosi uno di questi titoli per 423,58 dollari e falsifica la firma di uno dei direttori della compagnia. Scoperto dalla polizia, che aveva notato le ingenti spese effettuate subito dopo la riscossione dell'assegno, Ponzi ammise la colpa, terminando la sua esperienza canadese con una pena pari a tre anni di reclusione in una prigione del Québec. Deciso a tornare negli Stati Uniti, egli venne nuovamente coinvolto in un progetto di immigrazione clandestina di italiani. Nuovamente catturato dalla polizia locale, egli passò altri due anni in una cella del carcere di Atlanta (U.S.A.), diventando il traduttore della guardia carceraria. Terminati i due anni di pena da scontare, Ponzi tornò a Boston, dove incontrò una ragazza italiana, Rose Gnecco, convolando a nozze nel 1918. Nei mesi successivi, l’italiano si occupò di diversi affari: egli scrisse una “Guida del commerciante”, una sorta di vademecum per promuovere i rapporti commerciali, contenente le pubblicità e gli indirizzi di una serie d’inserzionisti di tutti i generi merceologici. Il volume venne spedito agli interessati che ne avevano fatto richiesta. La Guida non ebbe grande successo, finché alcune settimane dopo Ponzi ricevette una lettera da parte di una società spagnola che chiedeva informazioni in merito al volume. Dentro la busta vi era un Buono di risposta internazionale (IRC)35 che Ponzi non aveva mai visto prima. Chiese allora informazioni e scoprì un sistema che gli poteva permettere di fare molti soldi.


[35] L’equivalente della ricevuta di ritorno nel caso della corrispondenza italiana

Sansoldo Fabrizio

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