Una possibile spiegazione all’insorgere e alla persistenza della volatilità è che i prezzi si muovano sulla base delle relazioni degli agenti economici ai flussi d’informazione. Informazioni di dominio pubblico a livello macroeconomico hanno un certo grado d’impatto sugli operatori: come i dati sull’offerta di moneta, la produzione industriale, l’inflazione, la disoccupazione. Questa spiegazione è in accordo con l’ipotesi di efficienza dei mercati in quanto mantiene la capacità degli operatori di assorbire le notizie.
Jones, Lamont e Lumsdaine (1998) documentano l’impatto degli annunci sui mercati dei “Treasury Bonds”2 in termini di variazioni della volatilità: l’analisi condotta tramite l’inserimento di variabili dummy per i giorni di annuncio mostra la significativa differenza d’impatto rispetto ai giorni di non annuncio.
Quindi il rischio di una serie finanziaria non dipende unicamente dalla sua storia passata: il prezzo dei beni finanziari si evolve in modo indipendente dal mercato, così esistono altre variabili che possono contenere informazioni rilevanti per la volatilità. E’ corretto inserire, nei modelli che studiano la varianza dei rendimenti, altre variabili esogene al modello che aiutino a interpretare e a spiegare in modo migliore la volatilità.
[2] Obbligazione a medio-lungo termine emessa dal Dipartimento del Tesoro USA con durata generalmente superiore ai 10 anni
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